Chi siamo
Immerso nel verde tipico della campagna salentina il Bed & Breakfast “l’Aia Grande” è il posto ideale dove trascorrere una vacanza in pieno relax. Situato tra Uggiano la Chiesa e Casamassella, dista pochi chilometri dal mare. A soli 3 Km dalla bellissima insenatura di Porto Badisco e soli 5 Km dalla bella e storica città di Otranto. Il B&B l’Aia Grande è una bella villa di recente costruzione che si sviluppa su due piani. Al piano terra si trova l’appartamento dei proprietari, Pierangelo ed Anna, che saranno lieti di accogliervi nell´ambiente familiare e sereno della loro struttura e sempre pronti a darvi i consigli utili per farvi scoprire tutte le meraviglie del Salento. L’aria che circonda il b&b,il verde della campagna, i colori del Salento,abbracciano la bellezza e lo splendore della piscina antistante la struttura e circondata da un ampio giardino dove poter trascorrere momenti di relax all’ombra di alberi da frutto e palme. Una ricca ed abbondante colazione, con dolci fatti in casa e prodotti tipici del Salento verrà servita ogni mattina su di una bella terrazza all’aperto che si affaccia sulla pineta, situata alle spalle della struttura, e che è a disposizione dei clienti qualora ne richiedessero l’uso. Inoltre sempre in pineta è possibile usufruire dell’area barbecue, per trascorrere del tempo in compagnia.
La storia dell’Aia
L’Aia è una superficie solitamente circolare di dimensioni variabili da 70 a 100 mq pavimentata con lastre di pietra collocate a secco e recintata con dei blocchi di pietra alti circa 30 cm. Su questa superficie un tempo avveniva la trebbiatura dell’orzo e del grano. “Trebbiare” si diceva nel dialetto salentino: “pisare”con riferimento a la “pisara” che era una pietra trapezoidale, legata al pettorale di un quadrupede e trascinata sulle spighe al fine di liberare il grano dalla pula. Mentre l’orzo era lavorato di notte, quando la paglia era morbida, il grano veniva lavorato di giorno sotto il sole cocente fino alle ore 16.00 quando gli arieri “scapulavanu” cioè smettevano di “pisare”. Gli arieri, durante il loro lavoro, indossavano un cappello di paglia e un fazzoletto di cotone avvolto attorno al collo per impedire alle pagliuzze di infilarsi nella camicia. L’aia oggi non viene più usata, sostituita dalla moderna mietitrebbiatrice che svolge tutto il lavoro sui campi ed in modo molto più veloce, ma sicuramente meno autentico ed originale.